GOALS: condividere una nuova modalità per narrare le Storia, nella sessione mattutina gli studenti di V liceo e i docenti degli istituti superiori, riflettendo su un’evento, sui pensieri di un leader e su un’epoca, gravida di effetti sui 50 anni successivi.
Nella sessione serale, la performance coinvolgerà le donne manager di UWIN Unicredit Women International Club, sezione nord-ovest e le donne del Sorptimist Club, con una particolare prospettiva con lo sguardo di Jacqueline, per stimolare pensiero ed azione nel tempo presente, riflettendo sulla storia.
La lezione-spettacolo è un modo nuovo e diverso di raccontare una storia. Un modo nuovo e diverso di raccontare la Storia, nonché un modo per sottolineare l’importanza di rileggere i momenti storici che hanno cambiato il futuro, rivedendoli con uno sguardo contemporaneo.
Con la lezione su Kennedy si vuole raccontare la costruzione – in senso positivo – dei miti. I miti sono per molti versi ciò che ci rende una comunità, sono i valori e le “storie” in cui crediamo, che sentiamo vive in noi, che avvertiamo “nostre”: gli americani – ci piaccia o no, con pregi e difetti (anche molti) – in ciò sono maestri.
Attorno a Kennedy e al suo tempo grandi miti si sono costruiti e si sono diffusi, generando energie di trasformazione e rinascita.
In tutto ciò il coraggio gioca un ruolo decisivo: il coraggio come categoria esistenziale e il coraggio nel comunicare quegli stessi miti. Kennedy non era un santo, tutt’altro, ma sapeva comunicare coraggio, con le parole ma anche con il proprio modo di muoversi nel mondo. è importante che gli uomini politici sappiano trasmettere coraggio di vivere e di difendere delle idee che si credono valide. è qualcosa che oggi sembriamo aver perso. è qualcosa che forse, altrove, in un altro tempo, è esistito. “Il mito e il coraggio. 22 novembre 1963 l’assassinio di John Fitzgerald Kennedy” prova a raccontarlo e a suscitare, almeno un poco, il desiderio di farlo rivivere nelle nostre vite.