La riapertura del “terzo occhio” è un lavoro di sound art, tra assenza e presenza acustica, realizzato alla fine degli anni settanta rielaborato più volte. Nasce dalla cellula minimalista di un drom vuoto dove le sequenze sonore generate da impulsi di origine ambientale-elettroacustico, di suoni ripetuti ciclicamente per circa 30″ in un loop continuo, una serie di di echi speculari che creano un anello sonoro circolare che si può ascoltare all’infinito e ad ogni passaggio le modularità cambiano frequenza e modificano l’ascolto ad ogni ciclo di circa 3 minuti.