RIGENERAZIONE
Esposizione sul tema della Rinascita atrraverso le opere di due artisti uniti da un comune intento di rigenerazione della materia.
Organizzato da: MUSEO PIERMARIA ROSSI - BERCETO - PR - www.museopiermariarossi.it
Data: Dal 14/12/14 al 13/01/15
Indirizzo: Berceto Pza San Moderanno, Berceto Pza San Moderanno

GOALS: durante la mostra il giorno 21 dicembre sarà realizzata all’esterno del Museo in Strada Romea, 5 a Berceto il simbolo del Terzo Paradiso da tutte le persone unite in un grande abbraccio universale. Sarà documentato con un video da condividere attraverso il web. Sarà allestita in una sala del Museo una proiezione di video relativi al Terzo Paradiso e una visualizzazione del simbolo in luce di wood.

Nel concetto di rigenerazione è sotteso un recupero di vitalità, una metamorfosi, comunque una dimensione trascendentale che supera la materia, che per un processo dinamico oltrepassa la sua originaria natura, il suo grado di essere per attingere ad una diversa più alta forma di esistenza, non senza provocare meraviglia, stupore e sorpresa. E questo anche se rigenerazione In biologia si limita al sostituire parti danneggiate del corpo con copie identiche. Mentre resurrezione è termine dalla forte valenza teologica che indica la scissione tra anima e corpi e rinascita, un altro possibile sinonimo, che tuttavia ha un senso di maggior collegamento con la vita e con la morte, anche attraverso diverse modalità di esistenza come nella metempsicosi, nella palingenesi, nella trasmigrazione delle anime o nella reincarnazione. Temi sottili, con implicazioni evocative di mondi e di culture diverse, di una stratificazione di immagini e di saperi che si innestano e intrecciano in direzioni molteplici ricche di suggestioni.
Ma una mostra parte dalla concretezza degli oggetti, dalle presenze materiali, dal loro “corpo” ed apparire e dai rapporti casuali od organizzati tra loro in uno spazio preciso che è quello della galleria, come, in questo caso, subito evocativa, attraverso la riproduzione della facciata del medievale Duomo di Berceto, antico spazio per presepe, che rinnova la sua funzione di segno di rinascita e rinnovamento con tutto quanto è implicito nel Natale.
Ma la mostra laicamente allude alla rigenerazione come “recyclage culturel”, nel senso che gli ha dato l’arte del secolo appena concluso, ad incominciare da alcune delle avanguardie più attente alla materia, come una gestione delle pratiche e degli oggetti culturali: procedimenti come il montaggio, il ready-made, il pastiche, la citazione, ma anche il plagio, la campionatura o l’arte della ricombinazione. Questa operazione avviene normalmente partendo comunque da una forma di decontestualizzazione, che, all’inizio, mantenendo intatto l’oggetto ed il suo senso originario, aggiunge al suo significato uno nuovo, scaturito proprio dal nuovo contesto in cui viene ad essere collocato, spesso ricercando un effetto di straniamento in modo sorprendente.
Su questa base o parallelamente ad essa si aggiunge la desemiotizzazione di scritture, immagini, o forme linguistiche o toni correnti di una cultura. Nascono così nuove ed originali suggestioni, rimandi emotivi o intellettuali, illuminazioni e intuizioni, che proprio un ibridare le culture, partendo dal trasformare e annullare le materie originarie, la cui apparenza originale e quindi la loro funzione di segno vengono tradotte e trasferiti in altro, che è perdita della memoria, trasformazione, alchemica o metamorfica, rinnovamento e restituzione insieme, recupero di una marginalità prodotta dallo scarto del fabbricare o dai rifiuti dell’uso, dal loro essere relitto inutilizzabile, segnato da una evidente fine, che il tempo ha accentuato o marcherà giorno dopo giorno.
Un intervento del genere cancella la memoria non solo della funzionalità, ma anche della origine e della forma degli oggetti coinvolti nel processo di trasformazione, ma questo non significa che nell’operazione prevalga un atteggiamento antistorico: semplicemente si viene raccontando una storia diversa, che proprio dall’intervento dell’artista acquista una dimensione evocativa, emotiva tale da attingere spesso alla poesia, raggiungendo così una dimensione molto lontana dai materiali usati e dalla loro metamorfosi.
Ecco la mostra che presentiamo di due artisti diversi, ma non certo antitetici come Brunivo Buttarelli e Giuseppe Bigliardi, uniti da un comune intento di rigenerazione della materia, è all’interno di questa ricerca linguistica contemporanea sia sugli oggetti, sulle loro vicende, sul loro riciclaggio e la loro funzione in un contesto di ibridazione culturale, sia nel creare metafore di un sapere ed una sensibilità che si muove inseguendo il sogno dell’arte che riporta a noi, al nostro più intimo essere, anche ciò di cui credevamo di poterci disfare con leggerezza, compresa la più intima e segreta storia che corre nelle vene della nostra stessa umanità.

Presentato da: giuseppe bigliardi