Performing Different
Il Terzo Paradiso, l'opera di Pistoletto, Stefano Pavan canta "18" in ricordo di Marco Ferrante, integrazione, inclusione.
Organizzato da: Francesco Saverio Teruzzi
In collaborazione con: Albalonga Darco Sport, Stefano Pavan, RAM radioartemobile, Zerynthia Associazione per l'Arte Contemporanea, La Pelanda - MACRO Testaccio
Data: 20/12/12
Indirizzo: Rome, Italy

GOALS: offrire un messaggio di inclusione.

Il Terzo Paradiso è un progetto artistico, è azione, è la volontà di proporre l’arte nel suo gesto creativo per una crescita sociale responsabile. Il primo paradiso è la natura, il pianeta terra, capace di auto-rigenerarsi di volta in volta, all’infinito.
Il secondo paradiso è l’artificio, oggi diremmo il tecnologico, il pianeta artificiale che non solo non è in grado, da solo, di rialimentarsi, ma sfrutta e inquina le risorse del primo paradiso.
La data simbolica del 21 dicembre, Maya o non Maya, ci lancia quest’allarme: non dobbiamo aspettare un asteroide, una cometa, per distruggere il nostro mondo, perché è il pianeta artificiale che sta collassando sopra la nostra Terra.
Abbiamo bisogno di un giardino protetto, dove l’uomo, inteso come entità sociale, deve pensare al Terzo Paradiso, rappresentato dal terzo cerchio, il ventre generativo, aggiunto al tradizionale simbolo d’infinito. Il terzo cerchio siamo noi, tutti noi, e possiamo scegliere come e se continuare, perché, per esempio, una pianta si ricicla da sola, la plastica no.

Rebirth-day, il 21 dicembre 2012, una grande festa collettiva, in tutto il mondo, in tutte le maniere, per lanciare un messaggio di rinascita culturale, di invocazione a cambiare le regole.
Performing Different, qui tutti noi a rappresentare un simbolo, il Nuovo Segno d’Infinito, ma riempiendolo di significati, dedicando questa performance all’opera di Michelangelo Pistoletto.
Anche se il Nuovo Segno d’Infinito è stato disegnato dal Maestro pochi anni fa, bisogna concettualmente tornare agli anni sessanta, alla sua esperienza con lo specchio e per farlo basta che proviate a posizionarvi proprio in mezzo tra due specchi, ricreandol’effetto dell’infinito con lo specchio che si riflette nello specchio, che si riflette nello specchio, che si riflette nello specchio e così via, ma voi siete al centro, siete il terzo cerchio.
Con l’ultimo degli oggetti in meno, metrocubo d’infinito, il terzo cerchio in pratica l’aveva già pensato nel 1966.

Con Recycle, aspettando il giorno della rinascita, dal 13 dicembre al 17 gennaio 2013 al Maxxi, la scelta del bianco per il simbolo e del caos colorato delle migliaia di tappi usati come omaggio alla Venere degli Stracci, oggi simbolo del riciclo nel mondo, ma realizzata da Michelangelo nel 1967.

Oggi mi assumo la responsabilità di rappresentare Autoritratto di Stelle, del 73, perché mi sento di poter dire che tutti voi, oggi, siete qui, una porzione del tutto che ci circonda, perché uno, io, l’ha pensato.
Ma non poteva non esserci Michelangelo, l’Uomo Nero inizio anni settanta, che rappresenta l’elemento combinatorio, nel gioco come nella vita, perché alla fine oggi siamo tutti qui per lui.
Il colore bianco delle magliette, Anno Bianco 1989.
Il nero degli sgabelli, i volumi di Arte dello Squallore.
Segnoarte, rappresentato da Alessia, la parte femminile che riprende il suo giusto ruolo nella società.
Love Difference, ancora gli sgabelli dove siete seduti, come le sedie che circondano ilTavolo del Mediterraneo.

La performance

Mi hanno chiesto perché nella descrizione dell’evento ho usato il termine inclusione e non integrazione.
Rispondo con il politically correct: si dice disabile o diversamente abile? Sono handicappati o minorati fisici?
Per me, da tanto tempo, sono Gianluca, Luana, Michele, Matteo, Luca, Simone, Antonello, Ilaria, Jacopo, Lorenzo, Roberto, ecc. ecc.
Ma visto che oggi siamo qui e che l’evento è decisamente importante, ho chiesto a una persona, Stefano Pavan cantautore, di fare qualcosa di speciale, di prendere una cosa che avevo scritto per trasformarla in una canzone, che oggi eseguirà per la prima volta. La canzone si intitola 18 ed è dedicata a uno di noi che ci ha salutato, Marco, oggi lui sì uomo delle stelle.

Francesco Saverio Teruzzi

 

Credits immagini: Pierluigi Di Pietro
Credits video: KDphoto
Presentato da: saverio_teruzzi