Sesto Rebirth Forum

 

Presso il Museo Storico della capitale albanese, è andato in scena un cantiere sociale della demopraxia, con il “Forum Rebirth Tirana 2017. Love Difference – I Mediterranei”. La kermesse, in programma da venerdì 26 a domenica 28 maggio, è rientrata nel contesto di Mediterranea 18, Biennale dei Giovani Artisti dell’Europa e del Mediterraneo – BJCEM, organizzato in collaborazione con il Ministero della Cultura Albanese, con il sostegno della Regione Puglia e l’Istituto Italiano di Cultura a Tirana.

L’appuntamento, iniziato venerdì pomeriggio, è stato introdotto da Driant Zeneli, direttore artistico della Biennale Mediterranea 18 svolta fra Tirana e Durazzo. Tutti i partecipanti hanno lavorato accomodati nelle sedie che fanno parte dell’opera di Juan Sandoval e Michelangelo PistolettoSedie Love Difference – Mar Mediterraneo“.


(Nelle due immagini Driant Zeneli mentre parla ai partecipanti e ai facilitatori)

Per l’occasione è intervenuta anche Adriana Frisenna, direttrice dell’Istituto Italiano di Cultura a Tirana: “Mediterranea 18 è stato un evento importantissimo, ha reso questa città elettrica. Si è concluso con il Forum – ha affermato – che non è da considerare una fine, ma un inizio. Sono felice, inoltre, che Juan Sandoval abbia portato l’opera Mar Mediterraneo a Tirana”. Sedie Love Difference – Mar Mediterraneo rimarrà nella capitale albanese per un anno.
Anche Herida Duro, direttrice artistica del Ministero della Cultura, ha parlato durante la kermesse, evidenziando la possibilità data ai giovani artisti di avere ispirazioni grazie all’evento: “Il Forum – ha spiegato – ha stimolato la creatività dei giovani artisti. Sarà molto utile per il loro futuro professionale”.
Paolo Naldini, direttore di Cittadellarte, ha presentato agli astanti Cittadellarte, il Terzo Paradiso e il progetto Geoprahies of change, oltre al programma dell’iniziativa. Naldini, inoltre, ha guidato le facilitatrici Panuela Tresa, Ervisa Paloka, Iris Ferati, Jora Vokopola e Diana Malaj. “L’obbiettivo del Forum – ha esplicato il direttore – è innescare il lavoro concreto con delle azioni dirette e partecipate da chi ha voluto questo percorso. Le proposte devono emergere dai bisogni e dalle competenze delle persone che si trovano in questa città”.

 
(Nella prima foto Herida Duro; nella seconda Adriana Frisenna)

 
(Due immagini di Paolo Naldini, una dell’intervento e una dell’incontro con le facilitatrici)

Valentina Bonizzi, coordinatrice dell’evento, ha poi introdotto i temi del Forum collegandoli con gli Obiettivi dello sviluppo sostenibile delle Nazioni Unite. Presente e partecipante attiva dell’incontro anche Ajola Xoxa, moglie del sindaco di Tirana Erion Veliaj.
L’appuntamento è proseguito con una condivisone che ha permesso di mettere in luce progetti socialmente utili e sostenibili di giovani albanesi. Due ragazzi e una ragazza, infatti, hanno condiviso i propri lavori. Si tratta di Marjan Lukani, con “ARKA” (di Scutari); Mirton Resuli con”URI Urban Reserch Institute“(di Tirana); Diana Malaj con ATA (di Kamza).


(Valentina Bonizzi nella prima immagine; Marjan Lukani nella seconda)

 
(Nella prima foto Mirton Resuli; nella seconda Diana Malaj)

Nella giornata di sabato i partecipanti sono passati all’azione. Gli astanti, in un tavolo di lavoro all’insegna della condivisione, si sono presentati e hanno fatto conoscere il loro percorso professionale e le loro passioni. In quella speciale isola di conoscenza, che ha permesso ai presenti di legarsi, sono stati messi in luce gli interessi di tutti. Da questo si è passato a dibattere sui legami che intrecciano la società civile con le istituzioni e il potere, identificandone controllo, responsabilità e distanza (nella foto).

Nello specifico, la proposta emersa dai partecipanti è stata creare uno spazio indipendente in Albania, che possa mantenere un dialogo con le istituzioni e la società civile senza dipendere dalla politica. La discussione verteva, inoltre, su come concretizzare l’idea: è proprio nella realizzazione che il Forum trova la sua identità. Grazie agli incontri dei partecipanti, infatti, è stato possibile intrecciare alcuni progetti condivisi nel primo giorno dell’evento. Partendo dalla rigenerazione della periferia a Kamza (ATA), si sono creati e collegati tre “rami”: attivismo, con un programma di scambio tra Cittadellarte e ATA; impresa sociale, per pensare a iniziative dedicate al territorio e alla sua sostenibilità, ad esempio con URI; arte contemporanea, lavorando con artisti per creare un dialogo, sensibilizzando proprio il tema dell’arte.


(Alcune immagini del secondo giorno di Forum)


Domenica 18 maggio si è concluso il Forum Rebirth con una serata di discussione-performance. L’appuntamento si è tenuto presso la “Turbina”, un vero e proprio cantiere, che richiama quello sociale che il Forum Rebirth ha innescato. Una location suggestiva che è stata vestita ad hoc per l’evento: le sedie dell’opera di Michelangelo Pistoletto e Juan Sandoval, dove i presenti si sono seduti; un festival di colori originati da laser e luci, che raffiguravano il simbolo del Terzo Paradiso a diverse velocità e tonalità cromatiche; filmati che proiettavano le riprese dei primi due giorni di Forum e alcuni video sul segno-simbolo del maestro biellese.

In questo contesto, a partire dalle 20, ha preso il via la serata. L’intervento iniziale è stato di Driant Zeneli, che si è occupato dell’organizzazione dell’evento. Dopo il suo discorso, ha parlato Mirela Kumbaro, il ministro albanese della Cultura. La presenza della personalità politica ha permesso di valorizzare e impreziosire la Biennale dei Giovani Artisti e il Forum stesso, intessendo così importanti legami con i partecipanti e gli organizzatori dell’evento. In seguito, dopo un discorso di Adriana Frisenna, hanno tenuto l’intervento conclusivo Paolo Naldini e Valentina Bonizzi. Il microfono, poi, ha lasciato spazio alle casse, con un DJ set che ha portato la musica ad avvolgere l’ambiente.
Il Forum si è quindi concluso? No! Questo a Tirana stato solo l’inizio di un grande progetto. Un avvio di un percorso che ha visto l’incoraggiamento e l’invito a proseguire le attività anche da parte del sindaco della capitale albanese e del ministro alla Cultura. I cantieri sociali della demopraxia non si fermano, anzi puntano a proseguire il loro sviluppo. Appuntamento al prossimo Forum Rebirth per una nuova rinascita.

 
(Nella due immagini Driant Zeneli e Mirela Kumbaro)
 
(Paolo Naldini e Valentina Bonizzi nella prima foto)

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